I precedenti del Mondiale Superbike in Portogallo
Alcuni spunti interessanti in attesa del settimo round.
Il Mondiale Superbike torna questo fine settimana in Portogallo per disputare le gare numero diciannove e venti della storia nella nazione iberica. Nei primi anni della competizione due eventi si svolsero ad Estoril, nel 1988 e 1993, mentre dal 2008, anno della sua inaugurazione, ad oggi è l’Autodromo Internacional do Algarve il luogo dove si svolge il round portoghese.
Nonostante le ben 18 gare singole, nessun pilota è riuscito a vincerne più di due in questo Paese. Cinque coloro in grado di ottenere due successi, sempre a Portimao: Troy Bayliss (2008), Max Biaggi (2010), Marco Melandri (2011 Race 2, 2013 R1), Eugene Laverty (2012 R2, 2013 R2) e Tom Sykes (2012 R2, 2014 R2). Sykes ha quindi tutte le carte in regola per diventare un tre-volte vincitore di gara su questa pista, anche se Rea teoricamente ha delle chance in caso di doppietta.
Ventidue i piloti portoghesi che hanno preso parte ad almeno una sessione di prove nella classe Superbike, quattordici quelli in grado di iniziare almeno una gara. Tra questi, il più vittorioso è Alex Vieira, l’unico capace di vincere una gara, al Osterreichring (1989 R1), e di partire dalla pole, a Hockenheim nel 1988.
I momenti salienti dei round svoltisi a Portimao:
2008 Il primo round della storia su questa pista è stato ad assoluta dominazione di Troy Bayliss: nel fine settimana di addio alle competizioni l’australiano ha semplicemente distrutto gli avversari, conquistando la pole con due secondi e mezzo di vantaggio sulla wildcard Crutchlow ed ottenendo il successo in entrambe le gare. In quel weekend ci fu l’esordio di Jonathan Rea nel Mondiale, promosso per l’epilogo della stagione dalla classe Supersport a quella Superbike: fu un debutto con i fiocchi per il nordirlandese, terzo in griglia e quarto al traguardo in gara 1.
2009 Le coste dell’Algarve furono testimoni di uno dei finali di stagione più elettrizzanti di sempre, con Noriyuki Haga e Ben Spies separati da soli dieci punti ad inizio del round. Spies, partito dalla pole, fece il vuoto in gara 1, con Haga scivolato nel corso del settimo giro mentre tentava la rimonta dalla decima posizione di partenza. In gara 2 Spies gestì il vantaggio chiudendo quinto, mentre Haga tagliò il traguardo in seconda posizione dietro al compagno di squadra Michel Fabrizio. Il giapponese riuscì nell’impresa di gettare alle ortiche un vantaggio abissale di ben 88 punti.
2010 Da epilogo stagionale a terzo appuntamento dell’anno, il round portoghese acquisì un significato totalmente diverso rispetto al recente passato. L’edizione fu dominata da Biaggi il quale, in sella alla sua Aprilia ufficiale, ebbe la meglio in entrambe le corse sul rivale per il titolo Leon Haslam.
2011 Quello che fu il Campione del Mondo a termine stagione, Carlos Checa, ebbe la meglio sui suoi rivali in gara 1, grazie ad un passo semplicemente inavvicinabile, conquistando la testa della corsa a quattro giri dal termine su Sylvain Guintoli. In gara 2 Marco Melandri dette a Yamaha l’ultima delle fino ad ora 74 vittorie del costruttore di Iwata nella competizione. Eugene Laverty completò l’arrivederci del marchio giapponese con il secondo posto.
2012 I sogni di titolo di Melandri ricevettero un brutto colpo in gara 1, con il ravennate protagonista di una caduta nel giro di apertura e trasportato al centro medico del circuito per accertamenti. Furono Sykes e Laverty a conquistare il successo nelle due corse, con l’inglese che arrivò a 30,5 punti di distacco da Biaggi, perdendo il titolo per sola mezza lunghezza nel weekend successivo a Magny-Cours.
2013 Melandri regalò a BMW la decima vittoria in WorldSBK, mentre Laverty in gara 2 dominò sulla concorrenza. Non mancarono le sorprese, con l’autore della pole Sykes scivolato alla curva 2 durante il giro di schieramento e costretto a partire dalla pit-lane.
2014 Dopo il dominio di Tom Sykes in gara 1, la successiva vide, sotto la pioggia, le due Aprilia recuperare terreno sul leader Jonathan Rea. Le speranze di successo del britannico ricevettero un aiuto insperato dallo stesso Guintoli il quale, nel tentativo di sopravanzare Melandri, perse il controllo della moto travolgendo il compagno. Fuori Melandri, il francese riuscì a tornare in pista, terminando al settimo posto.